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Mercoledì, 06 Maggio 2020 21:43

COMPASSIONE VERSO SE' STESSI

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Sono sul divano, leggo un libro di psicologia dello sviluppo e la mia mente va indietro nel tempo: inizio a pensare a quella me bambina: timida, sensibile, un po’ permalosa e spensierata...ho passato una bellissima infanzia, solo bei ricordi ...non sfoglio le pagine della mia vita perché la mente mi riporta subito alla me stessa di oggi. Penso all’adulta che sono: timida solo certe volte, sensibile lo sono rimasta tanto, permalosa non più, spensierata un po’ meno...improvvisamente è come se mi guardassi dall’esterno: vedo me sdraiata sul divano, capelli sciolti, viso un po’ stanco, immersa nei miei pensieri...sento affetto e voglia di abbracciare me stessa, come un senso di profonda compassione, eppure in questo momento non c’è nulla di sofferente o triste, ma la compassione verso sè è anche comprensione, accettazione di come si è. 

Provare compassione verso sè stesso allevia stress e ansia e permette di entrare maggiormente in sintonia con se stessi. Resto in contatto con questa sintonia. Poi mi sorrido, sento di stare bene e allora mi dico che questa emozione vuole dirmi ti voglio bene!

Decido di ricordare questo frangente di giornata scrivendo...riconosco di essere in quel sistema che Gilbert definisce safeness: un insieme di sentimenti positivi, una sensazione di sicurezza e appagamento.

Letto 770 volte Ultima modifica il Mercoledì, 06 Maggio 2020 22:00
Erika

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